La FFC aderisce alla campagna internazionale “SAVE GAZA” (Salviamo Gaza)

Campagna internazionale per salvare Gaza
𝗗𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮
 
A causa della guerra genocida in corso, orchestrata dall’occupazione israeliana contro la popolazione della Striscia di Gaza, ad oggi il numero delle vittime è tragicamente salito a circa 14.000 persone, tra cui oltre 6.000 bambini e 4.000 donne.  
 
La distruzione di oltre 250.000 unità residenziali nel nord della Striscia di Gaza, e l’ordine di evacuazione dell’esercito delle forze di occupazione israeliane, hanno sradicato più di un milione di residenti, costringendoli a spostarsi nella parte a sud della striscia.  
 
Persiste l’inesorabile devastazione di infrastrutture indispensabili alla vita della popolazione locale, esacerbata da un sostegno incrollabile allo stato occupante da parte di numerosi paesi occidentali, con il continuo rifiuto della proposta di un cessate il fuoco.
 
In risposta agli urgenti appelli da parte del popolo di Gaza, dalle istituzioni della società civile e dalle autorità palestinesi, e riconoscendo le nostre responsabilità storiche, legali, umanitarie e morali noi, costituiti come coalizione di organizzazioni di base internazionali, come istituzioni civili della regione araba e del mondo islamico, e come altre organizzazioni di tutto il mondo, dichiariamo l’apertura della 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗦𝗮𝗹𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗚𝗮𝘇𝗮.  
 
La campagna mira a mobilitare un vasto movimento di patrocinio, di appoggio, soccorso e salvataggio, attraverso tutti i mezzi pacifici e legali disponibili.  
 
Come primo punto della lista di iniziative che vogliamo intraprendere, abbiamo l’invio, al più presto possibile, di navi di soccorso e di assistenza medica, in collaborazione con entità internazionali esperte nella organizzazione di convogli di soccorso e assistenza umanitaria, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti internazionali che disciplinano la consegna di aiuti in situazioni di conflitto.
 
La campagna collaborerà e si coordinerà con tutte le persone che desiderano contribuire a tale urgente sforzo umanitario, sia dai paesi arabi e islamici che da altre parti del mondo.  Lavorerà a stretto contatto sia con le organizzazioni di base che con le entità ufficiali che desiderino sostenere Gaza e salvare e prestare soccorso ai suoi residenti, comprese le organizzazioni di beneficenza e di soccorso e le agenzie specializzate che già, in tutto il mondo, sono impegnate a contrastare l’assedio di Gaza.
 
La campagna sottolinea che il suo obiettivo primario è il salvataggio, il soccorso e la consegna di aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza.  
Di conseguenza, annuncia l’inizio di un percorso per l’acquisizione di un certo numero di navi mercantili per il trasporto degli aiuti umanitari a Gaza.  
È allo studio l’idea di acquisire anche un certo numero di navi passeggeri più piccole.
 
La campagna avvierà al più presto il processo di approvvigionamento degli aiuti necessari, individuando procedure idonee a valutare le varie forme di assistenza richieste, e determinare i mezzi più efficaci per soddisfarle.
 
Gli aiuti verranno poi inviati alla popolazione di Gaza, il più rapidamente possibile.
 
La campagna afferma che, allo stesso tempo, cercherà di esercitare pressioni per rompere il blocco oppressivo e illegale sul popolo di Gaza, e sosterrà la necessità di aprire i valichi e facilitare la libertà di movimento dei palestinesi da e verso la loro patria.
 
La campagna annuncia il proprio impegno a collaborare con gli organismi ufficiali competenti, e con le organizzazioni internazionali e regionali, per garantire l’arrivo a destinazione delle navi umanitarie, in conformità con le leggi e le procedure che regolano l’ingresso di aiuti umanitari e di soccorso nella Striscia di Gaza. 
Si tratta di un impegno in linea con le risoluzioni emesse dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su tale tema.  
In particolare, la risoluzione n.1860 del 2009 del Consiglio di Sicurezza ONU, che sollecita la comunità internazionale a fornire assistenza umanitaria a Gaza, sottolineando il fatto che la consegna di tali aiuti alla popolazione debba avvenire senza ostacoli.  
E ancora, la risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU n.2712 del 2023 che chiede l’accesso immediato degli aiuti umanitari in attesa, facilitando la consegna di tali beni e servizi essenziali ai civili, in particolare ai bambini, in tutta la Striscia di Gaza.
 
La campagna dichiara inoltre che farà il possibile per garantire che le navi umanitarie salpino verso Gaza entro la fine di Dicembre di quest’anno. 
 
 
Per concludere, la campagna accoglie con favore il temporaneo cessate il fuoco mediato sotto gli auspici dell’Egitto e del Qatar, con la speranza che possa facilitare l’ingresso – attraverso il valico di Rafah – di tutti gli aiuti umanitari in attesa, e possa porre fine alle politiche ostruzionistiche praticate dallo Stato occupante.  
 
La campagna sollecita con forza la comunità internazionale a esercitare pressioni sullo stato occupante affinché cessi completamente gli attacchi nei confronti della Striscia di Gaza e ritenga i suoi leader responsabili dei crimini di guerra commessi.  
 
Invitiamo il mondo a compiere passi tangibili per affrontare la causa principale del conflitto, il problema di fondo nella regione: l’occupazione israeliana dei territori palestinesi.
 
𝘊𝘰𝘮𝘪𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘱𝘢𝘳𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘮𝘱𝘢𝘨𝘯𝘢 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘎𝘢𝘻𝘢
 
Istanbul, 23-11-2023